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Le avventure di Franck: La grande schiena

Les aventures de Franck: La grande dorsale | Hammer Tackle

Mi piacciono i laghi grandi, soprattutto quelli con l'acqua limpida. Mi sono fermato per caso in questo lago 7 anni fa... stiamo tornando dalle vacanze con mia moglie, la strada è lunga e decidiamo di fermarci, una rapida occhiata al GPS, una contusione, si parte...

Quando arriviamo davanti al lago ci lasciamo sedurre e decidiamo di prendere il kayak gonfiabile dal bagagliaio del mio T4 per camminare e nuotare sull'acqua. E durante la conversazione arriva una frase innocua di mia moglie: “Potrei immaginare di vivere qui!”

1 mese dopo sono disponibili i risultati della sua grande ricerca di stage, solo un'azienda ha l'opportunità di formarla e questa è a 20 minuti dal lago, lo prendiamo come un colpo del destino, si decide di trasferirsi!

Viviamo sulla riva di questo lago per un anno, che passo tranquillamente e modestamente pescando, quando ne ho voglia e ho tempo, il mio kayak, 5 litri di Tiger, le mie pinne, una piccola tenda da trekking e basta.

Ho preso subito dei pesci, compresi dei bei pesci. Quest'anno c'è anche l'occasione di imbattersi in un enorme gigante antico dalla morfologia strana, contorta, rugosa… Insomma, un pesce che si distingue!

Passano gli anni e continuo a frequentare il lago quando ne ho voglia, sempre in modalità kayak, spot, apnea, sempre con discreto successo, ovviamente con molti pesci grossi, ma almeno ne prendo qualche pesce, e a priori non è male qui! Raramente vedo quel pesce che si distingue dagli altri, quella grande pinna dorsale, quella schiena storta, la voglia di pescarlo più vicino comincia a crescere...

Ma il compito sembra arduo, il suo comportamento è insolito, puzza in faccia di “impregnabilità”, si sa, questi pesci hanno mangiato gli altri, sempre lontano, ma spesso non molto lontano... Con il tempo Le belle pesche si succedono una dopo l'altra e spesso non è lontana ma, per fortuna, non esce mai. Nell'aprile di quest'anno, mentre incatenavo le chiavi, l'ho vista venire alla mia destra, come sempre ha superato gli altri e è passata oltre. Ma questa volta ne ho la possibilità, sono abbastanza sicuro di sapere dove potrebbe mangiare! Prendo frettolosamente la lenza, inserisco del mais dolce, faccio un panetto di mais leggermente essiccato mescolato con farina e lo lancio di nuovo...

La mia teoria a questo punto è che mangi più facilmente piccoli bocconi, da qui il mais dolce, che ha anche il vantaggio di mangiare quasi subito. Anche se è infestato dal bianco, ho una possibilità perché sta arrivando. E si sente il tocco tanto atteso, il contatto è pesante, il nuoto che sento è strano e sembra essere il suo modo particolarissimo di nuotare, con la schiena contorta e... sganciata...

Momento terribile, non l'ho visto ma lo so, ho le viscere in tensione, la testa mi ribolle, ma cosa posso fare, è troppo tardi, l'occasione è svanita!

Passano alcuni mesi ed eccomi di nuovo sul lago, dalle 9 alle 17, remo e mi tuffo dal kayak, cercando qualche traccia reale della presenza di queste signore, ma niente, confuso, alle 17. Sono pronto per tornare, esito, poi mi riprendo, c'è ancora un'opzione. Mezz'ora dopo le cose sono cambiate, ho ritrovato qualche individuo, ma soprattutto intorno, a volte in mezzo, quello grosso, che a differenza degli altri che stanno piazzati, si gira, si allontana, torna, ma davanti non mangia mai di me. La pressione aumenta di nuovo, le mie viscere si stringono di nuovo come se fosse ieri!

Tento di nuovo la fortuna, mi immergo, trovo un punto che assomiglia a una piccola zona di alimentazione, rilevo un certo avvicinamento nella speranza di catturarlo...

La notte non offre nulla se non qualche spazio vuoto, e proprio mentre il sole comincia a scacciare la notte, la canna si piega, viene applicata la frizione, la mia mano si appoggia sul mulinello e costringe un pesce pesante a spostarsi in una zona più piccola. pericoloso. Una volta in salvo, salgo sul kayak e mi ritrovo rapidamente al largo, a poche decine di metri d'acqua. E finalmente, dopo interminabili minuti, emerge dalle profondità un'enorme schiena contorta, questa volta è quella vera!!!

Ho condiviso la sessione fotografica con il mio amico Soël, che ha anche lui una storia con questo pesce, ma questa è un'altra storia...

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